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Rinegoziare la cessione del V: come e quando farlo

Tra le molte tipologie di prestiti disponibili, la cessione del quinto è quella più pratica. Consiste infatti in un prestito che prevede una rata mensile che non può superare il quinto dello stipendio, in modo da non andare a gravare in modo eccessivo sulle entrate economiche del richiedente. La rata mensile inoltre viene detratta in modo automatico dalla busta paga, direttamente quindi dal datore di lavoro che poi versa quei soldi alla banca oppure alla finanziaria. Ovviamente la cessione del quinto dello stipendio può essere offerta a varie condizioni economiche. Proprio per questo motivo si consiglia sempre di richiedere innumerevoli preventivi e fare una scelta basandosi proprio su questi. Ma è possibile rinegoziare la cessione del quinto? Andiamo a scoprirlo insieme.

Rinegoziare la cessione del quinto: sì, è possibile

Mettiamo il caso che abbiate richiesto una cessione del quinto e che siate soddisfatti delle condizioni economiche a cui vi viene concesso. Tutto procede per il meglio, ma con il passare del tempo vi chiedete se sia possibile rinegoziare la cessione del quinto per poter ottenere condizioni economiche migliori. È una domanda che sorge spontanea, dato che tutti vogliono riuscire a risparmiare quanto più possibile.

La risposta è positiva. Sì, è possibile rinegoziare la cessione del quinto dello stipendio, ma solo a ben precise condizioni. Secondo infatti le leggi attualmente vigenti è possibile ottenere una rinegoziazione della cessione del quinto dello stipendio solo nel caso in cui sia stato rimborsato il 40% delle rate previste dal piano di ammortamento. Coloro che però hanno scelto un piano di ammortamento di ben 10 anni, che è il limite di tempo massimo previsto, possono richiedere la rinegoziazione anche solo dopo aver pagato 48 rate, una sorta insomma di agevolazione.

Non solo, è prevista un’agevolazione ancora più interessante per chi ha deciso di accendere una cessione del quinto di appena 60 mesi. In questo caso infatti al rinegoziazione è libera, può quindi essere fatta in qualsiasi momento. È molto importante però ricordare che affinché sia possibile effettuare la rinegoziazione, questa deve prevedere un piano di ammortamento decennale, con ben quindi 120 rate.

Quali tipologie di modifiche è possibile richiedere con la rinegoziazione?

Di solito le modifiche che è possibile richiedere riguardano un allungamento del periodo di ammortamento. Si tratta di una valida scelta nel caso in cui le rate mensili risultino un po’ troppo pesanti da sostenere e si desideri ottenere un maggiore potere di acquisto.

Le modifiche che riguardano invece la possibilità di far aumentare la rata mensile, in modo che superi il 20% dello stipendio? Questa tipologia di modifiche non è impossibile da ottenere, ma di sicuro è molto difficile che le banche e le finzione acconsentano. Sarà necessario da parte della banca o della finanziaria su cui avete deciso di fare affidamento infatti effettuare tutta una serie di controlli per capire se la situazione è adatta a questa modifica, se insomma c’è una stabilità economica tale per cui una modifica di questo tipo non comporterebbe alcuna conseguenza negativa per il debitore.

Quando non è possibile ottenere la rinegoziazione la cessione del quinto

La rinegoziazione della cessione del quinto dello stipendio potrebbe non essere possibile non solo nel caso della richiesta di aumento della rata mensile, ma anche nel caso in cui il debitore abbia anche altre trattenute sulla sua busta paga, come ad esempio delle deleghe di pagamento oppure dei pignoramenti. In questo caso è da considerare infatti che la somma delle trattenute e del quinto dello stipendio che serve per il prestito potrebbe non consentire una valida accumulazione del TFR. Come è facile capire, questo non è affatto possibile e quindi la rinegoziazione verrà negata.

 

Cessione del quinto o prestito delega?

Coloro che hanno un posto di lavoro a tempo indeterminato e che sono alla ricerca di un prestito per poter far fronte in modo leggero ad una spesa improvvisa o per poter trasformare un sogno in una realtà a tutti gli effetti, dovrebbero assolutamente prendere in considerazione la cessione del quinto. Questa è infatti una tipologia di prestito considerata davvero molto comoda e senza alcun tipo di rischio.

La cessione del quinto dello stipendio prevede il pagamento di una rata mensile che ha un valore massimo di un quinto della propria busta paga, appunto, oppure della pensione. In questo modo si evita di scegliere un prestito che risulta eccessivamente oneroso per le proprie finanze garantendo a se stessi e alla propria famiglia la possibilità di arrivare comunque benissimo alla fine del mese. La cessione del quinto dello stipendio prevede che la rata venga detratta dalla busta paga in modo automatico, così che sia possibile ottenere il massimo della comodità, dato che in questo modo non si deve pensare ai bollettini e ai loro pagamenti. Come è facile capire, si tratta anche di una tipologia di prestito che non necessita di chissà che genere di garanzie. Basta la presenza dello stipendio stesso come garanzia, proprio perché la detrazione avviene in modo automatico ed è quindi impossibile che un debitore non paghi ciò che deve.

Se volete far fronte alle vostre spese con un prestito di questa tipologia, vi consigliamo caldamente di scegliere una realtà specializzata, come ad esempio ItaliaPrestiti, che potete scoprire direttamente sul sito internet ufficiale www.italiaprestiti.it dal quale potete anche ovviamente richiedere un preventivo gratuito e senza alcun tipo di impegno. Il servizio che ItaliaPrestiti vi permette di ottenere è davvero eccellente, una cessione del quinto calibrata in base alle vostre specifiche esigenze e a condizioni davvero vantaggiose. Si tratta di una realtà trasparente che vi informa in anticipo su quali siano le spese che dovete sostenere, senza che vi sia poi qualche sorpresa extra che arriva quando meno ve lo aspettate. Si tratta di una realtà che vi offre assistenza continua, durante la scelta del prestito, al momento della stipula del contratto, ma anche in seguito, per tutta la sua durata. Si tratta infine, altra caratteristica assolutamente da non sottovalutare, di una realtà che vi consente di ottenere i soldi di cui avete bisogno in poco tempo.

Ma ancora non è tutto. ItaliaPrestiti si occupa anche di un’altra particolare tipologia di cessione del quinto, conosciuta come prestito delega. Questo prestito prevede tutte le caratteristiche di cui vi abbiamo sopra parlato, con la possibilità però di far aumentare il valore della rata di un altro 20%, insomma raddoppiandolo. Si tratta di un prestito ideale per tutti coloro che vogliono far fronte ad una spesa davvero molto intensa, ma anche di un prestito che è possibile ottenere ovviamente solo nel caso in cui risulti davvero fattibile, solo nel caso in cui la propria situazione economica non possa in alcun modo essere intaccata da questo prestito, magari perché il proprio stipendio è davvero molto elevato e perché non ci sono né mutui né affitti da pagare, magari perché in casa entrano anche altri stipendi altrettanto interessanti.

Cessione del quinto: come ottenerlo

 

 

La cessione del quinto è un prodotto davvero molto interessante per tutti coloro che sono alla ricerca di un finanziamento, un prodotto che viene elargito senza grandi difficoltà dalle banche in quanto è già in possesso nella sua formula di una garanzia, lo stipendio stesso. La dicitura esatta e completa infatti di questo tipo di finanziamento sarebbe proprio cessione del quinto dello stipendio.

 

In breve, si tratta di un finanziamento che prevede una rata mensile pari o inferiore al quinto della propria retribuzione. Il richiedente vede detratto il valore della rata direttamente dallo stipendio, rata che deve essere versata alla banca dal datore di lavoro. Si evita in questo modo di incorrere in insolvenze o in ritardi del pagamento.

 

Come è facile capire, per ottenere la cessione del quinto è necessario essere un lavoratore dipendente, sia privato che pubblico. Possono richiedere la cessione del quinto anche i pensionati. Il funzionamento è esattamente lo stesso: il valore della rata mensile viene detratto infatti direttamente dalla pensione.

 

Essere un lavoratore dipendente non basta. Ci sono alcuni requisiti che il proprio contratto deve soddisfare così come l’azienda presso cui si lavora:

  • Il contratto di lavoro deve essere a tempo indeterminato.
  • Non possono accedere alla cessione del quinto i nuovi dipendenti. È infatti necessario essere in possesso di un minimo di anzianità lavorativa, che varia da banca a banca.
  • L’azienda presso cui si lavora deve solitamente anche avere un numero minimo di dipendenti e un capitale sociale non troppo basso. Anche questi requisiti variano molto da banca a banca.

 

Per ottenere la cessione del quinto dello stipendio sarà necessario fornire vari documenti alla propria banca tra cui:

  • il certificato di stipendio redatto direttamente dalla propria azienda con sopra riportata la data di assunzione, lo stipendio sia annuo che mensile, il TFR, eventuali pignoramenti o altri problemi finanziari;
  • l’ultima busta paga;
  • il benestare del proprio datore di lavoro;
  • una delega per il prelievo della rata dallo stipendio a favore del proprio datore di lavoro.

 

Non è detto che ogni banca vi permetta di accedere alla cessione del quinto, nonostante si tratti di un finanziamento sicuro. Soprattutto non è detto che la banca vi offra la cifra che speravate di ottenere. Per ottenere la cessione del quinto di cui avete bisogno, non possiamo quindi che consigliarvi di richiedere quanti più preventivi possibile. I preventivi vi permettono di scoprire infatti quali sono gli istituti bancari che hanno intenzione di offrirvi un finanziamento di questa tipologia e soprattutto quali sono le condizioni economiche che applicano, il tasso di interesse in modo particolare.

 

Con questi preventivi alla mano, potrete fare una scrematura tra le banche, scegliendo così la cessione del quinto dello stipendio più adatta per le vostre esigenze. Vi ricordiamo inoltre che alcune banche sono disposte anche ad offrire delle cessioni che prevedono una percentuale più alta, un credito quindi più consistente, sino a due quinti dello stipendio. Si tratta di una procedura che non viene offerta a tutti, ma coloro che sono in possesso di una retribuzione mensile davvero molto importante possono riuscire ad accedervi.

Il “FitForRating” di Bolzano e gli indici di bilancio

L’Istituto di ricerca economica della Camera di Commercio di Bolzano ha aggiornato “FitForRating”, lo strumento che permette alle aziende, imprese e società di autovalutarsi, usando gli indici di bilancio, e di confrontarsi con la media del settore.

 

Scopo

Grazie a questo aggiornamento i dirigenti delle aziende possono scoprire autonomamente i punti di forza dell’attività, ma anche quelli di debolezza, per esempio economico-finanziaria o di gestione e organizzazione interna. Così ci si rende conto più facilmente della situazione e si può intervenire sulle criticità. In più, lo strumento consente di preparare i colloqui di rating con la banca di riferimento.

 

Funzionamento e confronto

“FitForRating” dà alle aziende la possibilità di valutare da sé la propria situazione di liquidità, di redditività e patrimoniale usando determinati indici di bilancio. Inoltre offre gli strumenti per analizzare la qualità della struttura organizzativa, le potenzialità dei dipendenti, l’andamento del settore, le condizioni locali e molto altro. Infine, “FitForRating” permette alle imprese di confrontarsi con la media delle altre (dello stesso settore) dell’Alto Adige.

 

Apprendimento pratico

Lo strumento può essere usato anche nelle scuole, per affiancare le informazioni teoriche con esempi aziendali pratici.

“FitForRating” è in Excel e si può scaricare a titolo gratuito nella sezione Istituto di ricerca economica del sito della Camera di Commercio di Bolzano.

Pisa: la Centrale dei Rischi fra abusivismo, contraffazione e usura

Secondo un’indagine della Camera di Commercio di Pisa, nella città toscana l’imprenditoria s’incontra spesso e mal volentieri con i fenomeni dell’abusivismo, della contraffazione e dell’usura, sebbene non sia quest’ultima il più preoccupante: in sette anni sono stati sequestrate quasi sei milioni di prodotti contraffatti.

Per la ricerca sono state interpellate quattrocento imprese della provincia e i danni all’economia locale si fanno sentire.

 

Abusivismo commerciale

Insieme alla contraffazione, è la minaccia peggiore per l’imprenditoria pisana, soprattutto quando diventa legalizzato: ciò accade quando ci sono fiere, sagre, feste di paese e mercatini, che godono di un regime agevolato e costituiscono una concorrenza sleale per le attività permanenti. I settori più esposti sono quello del commercio e del turismo (25%), seguiti dall’edilizia e dall’agricoltura (18%), in cui si adotta il lavoro in nero che impatta molto sull’opinione degli imprenditori.

 

Contraffazione

Insieme al precedente, il secondo grande male secondo l’indagine dell’Osservatorio sull’accesso al credito. Il motivo è nel fatto che la crisi economica ha spinto i consumatori a cercare altrove, e soprattutto a minor prezzo, i prodotti che prima compravano nella filiera distributiva regolare, pagando la qualità e l’originalità il suo giusto prezzo. Dal 2008 al 2014 ci sono stati 766 sequestri di prodotti falsificati, quasi 5,7 milioni di articoli per un controvalore superiore ai 33 milioni di euro. Il fenomeno della contraffazione è avvertito dal 19% delle aziende intervistate e fra queste, come per l’abusivismo, i settori che si sentono più coinvolti sono il commercio e il turismo (30%). Seguono l’industria (14%), l’agricoltura (12% a causa delle frodi alimentari) e altri servizi (10%).

 

Usura

Si sente parlare di cospicui giri d’affari, che però non è facile imputare solo alle persone che hanno sporto denuncia; eppure, di segnalazioni alle autorità ce ne sono molto poche, tredici nei quattro anni dal 2010 al 2013. Secondo quando rilevato dalla Camera di Commercio di Pisa, non è l’usura il fenomeno che preoccupa di più, con una percentuale di consapevolezza che è passata dal 8% del 2013 al 5% di quest’anno. Pur diminuita, l’usura è sentita in primis ancora dai settori del commercio e del turismo che, insieme ad altri servizi, raggiugono il 7%, mentre da esponenti dell’agricoltura, dell’edilizia e dell’industria il fenomeno non è sentito quasi per nulla.

 

Segnalazioni alla Centrale dei Rischi

Al contrario dell’usura, sarebbe invece la quantità di aziende segnalate alla Centrale dei Rischi a preoccupare di più, perché significa che ve ne sono molte che non riescono ad adempiere ai loro doveri di debitori verso gli istituti di credito, esponendosi, così, all’usura. I dati parlano di un aumento da duemila (2009) a 3.401 (metà 2015).

 

La cessione del quinto della pensione: tutto ciò che c’è da sapere

I pensionati possono accedere alla cessione del quinto della pensione, una particolare tipologia di prestito che prevede che il valore della rata non possa superare appunto un quinto della pensione. La rata viene detratta direttamente dalla pensione stessa, cosa questa che è per la banca una garanzia e per il pensionato un modo per evitare di dimenticare un pagamento.

La cessione del quinto è anche semplice da ottenere. Basterà infatti presentarsi in banca muniti dalla comunicazione di cedibilità da parte dell’Inps. Sarà però necessario accendere un’assicurazione sulla vita come ulteriore garanzia.

La cessione del quinto della pensione può avere una durata da un minimo di 2 ad un massimo di 10 anni. Il prestito dovrà inoltre essere estinto necessariamente entro l’85° compleanno. Ovviamente l’estinzione può anche essere effettuata anticipatamente, ricordando però che sono previste in questo caso delle penali che possono essere anche molto salate. Leggete con attenzione quindi il contratto della banca prima di prendere questa decisione

Cessione del quinto: ecco i tassi di interesse aggiornati

Sono stati di recente resi noti dall’Inps i tassi di interesse aggiornati per la cessione del quinto
applicabili ai prestiti che sono stati richiesti dal 1 ottobre al 31 dicembre 2015.

Secondo quanto riportato i tassi di interesse effettivi globali medi sono pari all’11,96% per i prestiti di massimo 5000 euro. Per prestiti di valore più elevato i tassi sono invece dell’11,06%.Sono stati fissati i tassi di usura, si parla del 18.95% per i prestiti sino a 5000 euro e del 17,825% per i prestiti di valore maggiore.

I tassi TAEG per i pensionati sono stati aggiornati nel seguente modo:
per i pensionati sino ai 59 anni di età: 8,93% per prestiti sino a 5000 euro e 8,75% per prestiti maggiori;
per i pensionati sino ai 69 anni: 10,53% e 10,35%;
per i pensionati sino ai 79 anni: 13,13% e 12,95%.

Ricordiamo che sono molte le offerte attualmente attive. BNL offre ad esempio prestiti con cessione del quinto sino a 90.000 con rate che non superano il 20% della pensione e con commissioni di incasso azzerate. Ma non è l’unica, anche Banca Popolare di Milano e IBL Banca offrono condizioni davvero molto interessanti. Non possiamo allora che consigliarvi di fare un giro sui vari siti internet e scoprire le offerte attuali.

Cessione del quinto e pignoramento

La cessione del quinto dello stipendio è senza dubbio una forma di prestito personale davvero molto pratica, la rata infatti viene detratta direttamente dalla busta paga o dalla pensione e questo significa ovviamente che le possibilità di non riuscire a ripagare il proprio debito sono minime. Purtroppo però può capitare di non riuscire a sostenere queste spese al meglio. Viene allora da chiedersi se sia possibile da parte della banca o finanziaria chiedere il pignoramento di un ulteriore quinto dello stipendio o della pensione.

Effettivamente sì, è possibile. Il creditore può chiedere il pignoramento del quinto dello stipendio o della pensione anche se ovviamente ci sarà un valore limite da poter pignorare. Il limite è semplice da calcolare, basta infatti fare la differenza tra la metà dello stipendio o della pensione e la quota che già viene ceduta attraverso il prestito.

Dobbiamo ammettere che nel caso in cui siano presenti altre garanzie la banca o finanziaria farà affidamento su di esse, ma resta il fatto che questo pignoramento è comunque possibile.

Cessione del quinto: da oggi la piattaforma informatica diventa accessibile anche ai pensionati dello Spettacolo e Sport

La piattaforma informatica CQP per la cessione del quinto della pensione è stata finalmente estesa anche ai pensionati dell’area Spettacolo e Sport con decorrenza a partire dal 1 dicembre 2015. L’elaborazione della quota cedibile diventa così molto più semplice e veloce. Vi ricordiamo che il pensionato dovrà comunque farne prima richiesta scaricando e compilando il modello unificato AP 107 direttamente dal sito internet dell’Inps o richiedendolo agli uffici territoriali.

La gestione dei contratti rimane di competenza della Direzione di Area Metropolitana di Roma. Si consiglia a tutti gli interessanti di andare a leggere il Messaggio Inps n. 7116 del 23 novembre, nonché l’allegato con tutte le istruzioni da seguire.

Per avere maggiori informazioni e per risolvere ogni problema è stato istituito l’apposito indirizzo di posta elettronica cessionequintospettacolo@inps.it.